Sono state eseguite 11 chirurgie maggiori e una chirurgia minore. La tipologia di patologie trattate in questa missione è stata decisamente più critica delle precedenti. Ciò è stato possibile grazie a un incremento della strumentazione chirurgica specialistica nonché grazie all’upgrade delle infrastrutture della clinica ospitante. L’équipe anestesiologica ha registrato un cambio alla direzione con il rientro in squadra del dottor Togola Modibo, che aveva seguito una dei primi WeekHospital. Infine la collaborazione con il dottor. Marc Kone, odontoiatria specializzando in chirurgia orale in Senegal, e vecchia conoscenza del week hospital ha completato la multidisciplinarietà integrata che ha reso possibile la realizzazione di questa missione.
Sono agitato. Lo confesso. Succede sempre prima di ogni missione. Mettere tutto insieme, cercare di programmare il programmabile (poco) e ragionare insieme a Fabrizio e Alessio su come tamponare la infinità di variabili che si presenteranno all’arrivo e in corso di missione. Come ogni volta. Questa sarà la decima di missione ma non ci si abitua mai.
C’è sempre il caso critico che connota ogni missione e che si presenta qualche mese prima della partenza. Tutto comincia con l’arrivo della segnalazione: una foto , una TAC, un messaggio di Babà o di Sambou. Questa volta è stata una strada differente. Questa volta arriva dal Senegal. Marianna, poco meno di trent’anni e un voluminoso tumore della mandibola che segna la sua esistenza da parecchio tempo.
Subito cominciamo a ragionarci su, ognuno con la propria competenza, per “costruire” il progetto di cura. Fabrizio e Alessio si adoperano nei caldi pomeriggi d’estate per contattare i colleghi della Onlus Dentistas Sin Fronteras che ha intercettato Marianna e così la sua TC arriva qui a Roma. Da parte mia inizio a costruire un progetto chirurgico che tenga conto delle possibilità operative che abbiamo a Kati e poi tutti insieme a lavorare come sempre per assicurare a lei e al suo accompagnatore un’assistenza adeguata in questo viaggio, per lei il più lungo mai fatto, che la porterà all’inizio di novembre a conoscere ed essere trattata dal WeekHospital.
E poi i febbrili contatti con vecchi e nuovi angeli custodi che in silenzio ci aiutano e ci forniscono i mezzi per poter dare vita ad un nuovo WeekHospital.
Ci siamo, mancano pochi giorni alla partenza. La macchina WeekHospital sta per accendersi ma ha bisogno di te e del tuo aiuto economico per camminare. DONA. Quanto puoi e vuoi ma aiutaci a migliorare la vita dei nostri pazienti.
Ci vediamo sabato 22 Ottobre al MenoMaliBlues e se vuoi ti spiego meglio ciò che ti ho accennato in queste poche righe.
Ah mi raccomando…quando sarai a Sinestetica avvicinati pure, sono agitato ma parlare con te mi rilassa.
***ENG***
Pour les donations
Via virement bancaire: RCMA ONLUS, IBAN: IT05P0538703201000001656298, BIC: BPM0IT22, Descr: MenoMaliTrip2022bis
I am agitated. I confess it. It always happens before any mission. Put everything together, try to program the programmable (little) and think together with Fabrizio and Alessio on how to buffer the infinity of variables that will arise upon arrival and during the mission. Like every time. This will be the tenth mission but you never get used to it.
There is always the critical case that characterizes each mission and that occurs a few months before departure. It all begins with the arrival of the report: a photo, a scanner, a message from Babà or Sambou. This time it was a different path. This time it comes from Senegal. Marianna, a little less than thirty years old and a voluminous tumor of the jaw that marks her existence for a long time.
We immediately begin to think about it, each with their own competence, to “build” the treatment project. Fabrizio and Alessio work in the hot summer afternoons to contact the colleagues of the Onlus of Dentistas Sin Fronteras who have intercepted Marianna and so her scanner arrives here in Rome. For my part, I begin to build a surgical project that takes into account the operational possibilities we have in Kati and then all together to work as always to ensure that she and her companion receive adequate assistance on this journey, the longest ever for her, which will bring her in early November to know and be treated by the WeekHospital.
And then the feverish contacts with old and new guardian angels who silently help us and provide us with the means to be able to give life to a new WeekHospital.
Here we are, there are a few days left before departure. The WeekHospital machine is about to turn on but it needs you and your financial help to walk. DONATE. How much you can and want but help us to improve the lives of our patients.
See you on Saturday 22 October at the MenoMaliBlues event and if you want I’ll explain better what I mentioned in these few lines.
Ah, please … when you will be at Sinestetica, come closer, I’m agitated but talking to you relaxes me.
Tallman
Il week hospital è in corso. La missione sanitaria sta lavorando a pieno regime con tutte le variabili a cui ormai siamo abituati. Domattina abbiamo in programma un caso abbastanza complicato di un ragazzo di vent’anni con un voluminoso tumore osseo mandibolare che dovrà essere asportato. Vorrei però impiegare il vostro tempo raccontandovi ciò che è successo stasera.
Con Fabrizio e Ilaria (che da oggi sarà il nostro portafortuna) siamo andati in clinica a fare il consueto controllo serale dei pazienti operati. Arrivati lì abbiamo incontrato il collega maxillo-facciale di stanza all’ospedale di Kati, il dott. Robert Diarra. È stato un incontro molto piacevole; Robert si è dimostrato disponibile alla collaborazione (cosa mai scontata) e tramite lui abbiamo contattato il fornitore locale dei mezzi di sìntesi (per i non addetti sono le placche e le viti utilizzati per la chirurgia ossea). Il caso in programma domani, come già ho anticipato, è un caso critico in cui i mezzi di sìntesi a nostra disposizione potrebbero non essere soddisfacenti. Accompagnati da Robert facciamo visita “improvvisata” a Tallman (che non è il suo vero nome ma ci spiega è quello con cui tutti lo chiamano…e lo si capisce subito visto e considerato che arriva approssimativamente ai due metri d’altezza). Andiamo proprio a casa sua, accompagnati in macchina da Robert. Entriamo, conosciamo la sua bella famiglia, ci sediamo su un divano intorno ad un tavolo pieno di scatole. Facciamo le debite presentazioni e Fabrizio spiega gli intenti e la “visione” del Menomali. Io nel frattempo, con il consenso del padrone di casa, do un’occhiata al contenuto delle scatole. Sono le placche e le viti che permettono a noi chirurghi di effettuare gli interventi. Inizio a cercare e trovo quello che mi serve per l’intervento di domani. A questo punto soddisfatti chiediamo a Tallman di quantificare i il costo del materiale per acquistarlo seduta stante. Lui ci spiega con molta semplicità che non si sognerebbe mai di far pagare a chi come noi viene qui in Mali per aiutare la popolazione ad avere accesso a cure altrimenti negate.
Questo incontro mi ha scaldato il cuore. Come immaginerete l’animo umano è variegato e spesso l’uomo bianco qui è visto come fonte di lauto guadagno nelle relazioni commerciali. Tallman ci ha spiazzato. Dall’alto della sua altezza ci ha fatto sentire conpresi e supportati ed è una sensazione che rafforza la voglia di continuare a fare ciò che nel nostro piccolo facciamo.
Domani il nostro paziente avrà un’opportunità in più e l’avrà ottenuta da un donatore maliano!
È stato bello incontrare e conoscere Robert e Tallman e volevo condividerlo. Similis cum similibus facillime congregantur…
Buonanotte
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The week hospital is underway. The health mission is working at full capacity with all the variables we are used to by now. Tomorrow morning we have a rather complicated case of a 20-year-old boy with a massive mandibular bone tumor that will have to be removed. But I would like to take your time by telling you what happened tonight.
With Fabrizio and Ilaria (who will be our lucky charm from today) we went to the clinic to do the usual evening check-up of the operated patients. Once there we met the maxillofacial colleague stationed at Kati’s hospital, Dr. Robert Diarra. It was a very pleasant meeting; Robert was willing to collaborate (which is never taken for granted) and through him we contacted the local supplier of the means of synthesis (for non-experts, the plates and screws used for bone surgery). The case scheduled for
supplier of the means of synthesis (for non-experts, the plates and screws used for bone surgery). The case scheduled for
tomorrow, as I have already anticipated, is a critical case in which the means of communication at our disposal may not be satisfactory. Accompanied by Robert we make an “impromptu” visit to Tallman (which is not his real name but he explains to us is what everyone calls him … and you understand it immediately seen and considering that it reaches approximately two meters in height) . We go right to his house, accompanied by Robert in the car. We enter, we meet his beautiful family, we sit on a sofa around a table full of boxes. We make the necessary introductions and Fabrizio explains the intentions and the “vision” of Menomali. In the meantime, with the consent of the landlord, I take a look at the contents of the boxes. They are the plates and screws that allow us surgeons to perform the operations. I start looking and find what I need for tomorrow’s surgery. At this point, satisfied, we ask Tallman to quantify the cost of the material to purchase it on the spot. He explains very simply that he would never dream of charging people like us who come here in Mali to help the population have access to treatments otherwise denied.
This meeting warmed my heart. As you can imagine, the human soul is varied and often the white man is seen here as a source of hefty income in commercial relations. Tallman blew us away. From the height of his height he made us feel understood and supported and it is a feeling that reinforces the desire to continue doing what we do in our little one.
Tomorrow our patient will have an extra opportunity and he will have obtained it from a Malian donor! It was great to meet and get to know Robert and Tallman and I wanted to share it.
Similis cum similibus facillime congregantur …
Goodnight